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Gli amici lo chiamano Milk perché ingurgita litri di latte puro. L'immacolato pseudonimo equivale alla contrazione del suo nome, Michele, e all'acronimo di Martin Luther King, con il quale crede di identificarsi. In un momento di caos interiore, mentre la separazione dei suoi genitori lo manda in frantumi, Milk scopre che il suo giovane pensiero è testardamente pregno di stereotipi e pregiudizi nei confronti delle ragazze, fino a quando conosce Adele, orfana incasinata con l'anima metallara che fa la garzona in un laboratorio di arte funeraria e con la quale è costretto a condividere un presente difficile da accettare. L'imminenza della maggiore età costringe Milk al confronto con gli adulti, con gli amici, con il mondo femminile e la vita che lo trasforma.